Quando pensiamo all’auto elettrica, spesso ragioniamo in termini futuristici, come se si trattasse di una tecnologia interessante, ma che ancora oggi fa fatica ad affermarsi.
La realtà è che il mercato e le tecnologie si stanno rapidamente evolvendo: oggi praticamente tutte le case automobilistiche propongono modelli ibridi o full-electric e le tecnologie di ricarica sono sempre più all’avanguardia.
Permangono dei miti duri a morire, che riguardano la presunta impraticabilità della mobilità elettrica.
Smontiamone tre, tra i più diffusi.
Ogni giorno, mediamente, percorriamo 40 km in auto. I migliori modelli sul mercato, oggi, hanno un’autonomia media che va oltre i 400 km totali e in ogni caso un’auto elettrica compatta, pensata quindi prevalentemente per spostamenti in città, raggiunge un’autonomia di almeno 300 km.
Le tecnologie, in questo senso, stanno evolvendo molto in fretta, così come vengono proposti nuovi modelli all’ordine del giorno.
Anche qui, la tecnologia sta evolvendo rapidamente. Se è vero che una ricarica completa richiede ancora diverse ore, oggi le colonnine di ricarica FAST in corrente continua permettono di recuperare alcune decine di chilometri di autonomia in pochi minuti. Per ricaricare fino all’80%, molti modelli richiedono tempi inferiori all’ora. E sono in via di installazione anche le colonnine chiamate HPC (High Power Charging), ad altissima potenza, che consentono una ricarica completa in circa 15-20 minuti.
Non bisogna infine dimenticare che la ricarica di un’auto elettrica può essere effettuata anche ad auto ferma e da casa: non è necessario portare il veicolo al distributore, com’è invece indispensabile per altri tipi di carburante. Questo permette di sfruttare i “tempi morti”, quando l’auto cioè non viene utilizzata.
In Italia sono stati immatricolati circa 137mila veicoli elettrici (dati 2021), tra puri e ibridi, con un parco circolante attuale è di 272.665 tra puri e ibridi. (dati MOTUS-E)
A fronte di questa flotta, esistono già quasi 28mila punti di ricarica in tutta la penisola, al 31 marzo 2022.
Questo vuol dire che c’è almeno un punto presa pubblico ogni 10 automobili elettriche.
Guardando poi alla crescita del numero di installazioni, possiamo prevedere un futuro roseo: tra gennaio e marzo di quest’anno, infatti, i punti di ricarica sono cresciuti del 7% (+1.833). Un anno fa, le colonnine erano 7.100 in meno e nel settembre 2019 erano meno della metà (poco più di 10mila).
Anche se il 12% delle infrastrutture presenti è oggi inutilizzabile a causa di problemi autorizzativi, la realtà è che l’infrastruttura c’è ed è in crescita.
Resta ancora qualche passo in avanti da fare sulla distribuzione geografica (il 57% delle infrastrutture attualmente è al Nord), ma siamo sulla strada giusta: tra le regioni che hanno incrementato i punti di ricarica nel 2022 c’è proprio la Campania, con un importante +16%.
Un’ulteriore spinta arriverà poi dal bonus previsto per le colonnine: la Legge di Bilancio 2022 ha infatti prorogato l’incentivo fino al 2024. Il contributo in conto capitale è pari al 40 per cento delle spese sostenute (acquisto e installazione).
In sostanza, l’auto elettrica non è più solo un mito, una bella idea poco pratica, ma un’alternativa importante, oggi, per la mobilità privata e pubblica.
In Italia c’è un’azienda che ha da sempre puntato sul mercato della mobilità elettrica. Già dal 1999, infatti, ha realizzato i primi dispositivi di ricarica, quando il mercato era ancora acerbo.
Si tratta di Scame Parre Spa, azienda bergamasca, che propone alcune tra le migliori soluzioni per la ricarica elettrica, con una unit specificamente dedicata all’e-Mobility.
Sono diverse le linee proposte dall’azienda, adatte alle più disparate esigenze:
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