Spopolano le soluzioni a raggi UV-C per contrastare la diffusione di virus e batteri in ambienti chiusi: ma sono davvero efficaci? Sì, ma occorre affidarsi a dispositivi garantiti e professionali.
Scopriamo insieme che cos’è la luce ultravioletta germicida e i prodotti in commercio che la integrano.
In natura, esistono tre tipi di radiazioni ultraviolette, classificate a seconda della loro lunghezza d’onda, note come UV-A, UV-B e UV-C. Le prime due sigle sono note soprattutto in relazione alla luce solare: i fattori di protezione delle creme solari ci aiutano proprio a schermare la pelle da questi due tipi di radiazione.
UV-C (anche chiamata luce ultravioletta germicida) è invece meno nota, dal momento che non arriva sulla terra attraverso il sole: viene infatti filtrata dall’atmosfera, senza raggiungere la superficie del pianeta. Sulla terra può quindi essere generata solo da fonti artificiali.
La radiazione ultravioletta C ha una lunghezza d’onda compresa tra i 200 e i 280 nanometri, la variazione minore tra i tre tipi di raggi UV citati. Per questa sua caratteristica, è potenzialmente più dannosa, ma allo stesso tempo più difficilmente penetra all’interno della pelle.
Già da diversi anni, le radiazioni UV-C, specialmente nel range 250-280 nm, vengono impiegate per disinfettare l’acqua, sterilizzare le superfici e distruggere micro-organismi dannosi presenti nel cibo e nell’aria. Questo perché, si è scoperto, questo tipo di raggi ultravioletti distruggono le informazioni genetiche presenti nel DNA di batteri e virus, rendendoli incapaci di riprodursi.
La dottoressa Paola Brun, ricercatrice del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università degli Studi di Padova, ha condotto di recente una serie di studi sulle interazioni tra soggetti infetti e sani, all’interno di spazi chiusi, con risultati interessanti.
L’impiego della tecnologia UV-C per la sanificazione dell’aria, ha dimostrato un’elevata efficacia nella riduzione dei rischi di infezione, soprattutto quando accoppiata a sistemi di ventilazione. Secondo le analisi di Brun, anche i rischi legati alla diffusione degli agenti infettivi, tra cui i virus, sono ridotte approssimativamente a zero con l’utilizzo di dispositivi che utilizzano la luce ultravioletta germicida. Scoperte particolarmente interessanti per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e pubblici, specialmente in questo momento difficile:
«L’attuale pandemia – spiega la dottoressa – ha suscitato un forte interesse per la qualità microbiologica dell’aria in ambienti chiusi, che è ora considerata una importante fonte di trasmissione per agenti infettivi. Infatti, oltre a SARS-CoV-2, sono decine i microrganismi che possono essere trasmessi per via aerea e che possono essere presenti in elevata concentrazione negli ambienti chiusi di uso comune. Una volta attuate le misure di protezione individuale, il controllo microbiologico dell’aria in una stanza in cui sia presente un soggetto infetto può essere garantito anche da dispositivi UV-C accoppiati a sistemi di ventilazione forzata per assicurare la completa miscelazione dell’aria».
Come accennato, le radiazioni ultraviolette possono essere dannose per l’organismo. Ecco perché è necessario prestare attenzione alla qualità dei prodotti che impiegano questo tipo di tecnologia, oltre che ai loro sistemi di sicurezza.
Come ha spiegato un recente rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità (n. 25/2020), esistono in commercio numerosi dispositivi che dichiarano di impiegare la radiazione UV-C per sanificare alimenti, acqua e aria. Dispositivi che si sono moltiplicati di recente, proprio a causa dell’esplosione della pandemia.
Ci sono però due pericoli collegati all’acquisto di questi prodotti. Il primo è che i dispositivi risultino inefficaci perché in realtà non emettono alcun raggio UV-C, costituendo quindi delle vere e proprie truffe. In altri casi, invece, tali prodotti sono estremamente pericolosi perché non conformi alla norma europea (UN62471) sull’emissione di dosi di raggi UV-A, UV-B e UV-C.
Al link, un elenco dei prodotti segnalati dalle autorità europee come inefficaci o pericolosi: Safety Gate: Rapid Alert System for dangerous non-food products – Weekly Report
Per scongiurare pericoli e assicurarsi una reale sanificazione degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, dobbiamo quindi scegliere i dispositivi dei migliori brand sul mercato, che assicurano sicurezza ed efficacia.
La storica azienda italiana Beghelli ha lanciato per esempio la linea SanificaAria, che sfrutta la tecnologia uvOxy®, un sistema a camera chiusa saturato con raggi UV-C. Il dispositivo canalizza l’aria all’interno attraverso un sistema di ventole. Qui, l’aria entra in contatto con i raggi ultravioletti, abbattendo fino al 99,9 per cento dei microorganismi presenti nell’aria.
La sicurezza è garantita: i SanificaAria sono progettati per evitare emissioni dannose dirette di raggi UV-C e scongiurare la produzione di Ozono.
Anche Vortice ha di recente lanciato l’innovativa lampada germicida UVLOGIKA SYSTEM, che irradia luce UV-C a una lunghezza d’onda costante di 253,7 nm, considerata efficace contro patogeni (muffe, batteri, virus) e allergeni.
La sicurezza del dispositivo è garantita dal rivestimento protettivo interno e dal vetro dell’involucro che filtra l’ozono. È possibile installare la lampada a parete o al soffitto. Le staffe in dotazione sono inoltre inclinabili: in tal modo, è possibile orientare i raggi germicidi sulla specifica superficie da sanificare.
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