Mobilità elettrica: cresce il mercato in Italia ed Europa. È il momento di costruire un’adeguata infrastruttura di ricarica, per salvare il Pianeta.
Qualcosa si muove sul fronte mobilità elettrica, anche in Italia: i dati parlano di un mercato in fortissima crescita. E anche se i veicoli alimentati a corrente sono ancora poche migliaia, le previsioni del futuro sono ancora più rosee.
Oggi l’Italia è sesta in Europa per le infrastrutture legate a questa innovativa forma di trasporto, ma bisogna fare ancora di più. Facciamo il punto della situazione del mercato, con le nuove prospettive, il risparmio atteso (sia in termini economici che ambientali) e alcune soluzioni innovative per le stazioni di ricarica.
L’anno appena inaugurato e il 2021 saranno all’insegna della mobilità elettrica. Scopriamo innanzitutto alcuni numeri per inquadrare il fenomeno.
Nel 2020, le auto elettriche vendute in Europa saranno un milione, secondo un report pubblicato dall’organizzazione no-profit Transport & Environment (TE). La quota di mercato si fermerà quest’anno al 5 per cento, ma la crescita sarà impetuosa: nel 2021, potrebbe già raddoppiare.
Anche in Italia, il settore riceverà una spinta decisiva nei prossimi anni.
Oggi si parla ancora di una nicchia per le auto puramente elettriche: le BEV (Battery Electric Vehicle, senza considerare quindi le ibride) immatricolate nei primi sette mesi del 2019 sono “appena” seimila, ma rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si registra un balzo in avanti del +113 per cento, con ottime prospettive per il futuro.
Nel 2030 – secondo i dati dello Smart Mobility Report 2019 – saranno tra i 2,5 e i 7 milioni i veicoli elettrici (la forbice dipende da diversi fattori e indicano lo scenario meno ottimista e quello più roseo). Al termine del decennio, la penetrazione sul mercato potrebbe dunque arrivare al 30 per cento nel nostro Paese.
Migliora anche l’infrastruttura di ricarica dedicata alla mobilità elettrica. Oggi sono più di ottomila le colonnine ad accesso pubblico presenti sul nostro territorio.
Ecco il punto sul settore di Omar Imberti, responsabile marketing Scame Parre SpA, azienda con interessanti linee dedicate proprio alla ricarica dei veicoli elettrici:
Con l’approvazione del nuovo Green New Deal c’è poi da aspettarsi un ulteriore impulso alla mobilità elettrica. Nella Legge di Bilancio 2020, il Parlamento ha infatti deliberato una serie di nuovi incentivi alla mobilità elettrica e più in generale ai diversi ambiti della green economy.
Nello specifico, si prevedono:
Sono principalmente due i vantaggi della mobilità elettrica. Il risparmio sulla spesa complessiva per l’auto e altri veicoli, per imprese e famiglie. Il miglioramento della qualità dell’aria (e quindi della salute di tutti).
Ancora oggi le auto elettriche costano, a parità di prestazioni, circa il 25-30 per cento in più rispetto ai veicoli che invece impiegano carburanti fossili, soprattutto per via dell’elevato costo delle batterie. Con il miglioramento delle tecnologie e dei processi di produzione, il costo potrebbe ridursi della metà nel corso dei prossimi dieci anni.
Il prezzo di listino, in ogni caso, non è l’unico indicatore da tenere in considerazione per il costo globale di un’auto. Sul lungo periodo, infatti, si prevedono minori spese di manutenzione per le auto elettriche (circa tre volte in meno, secondo le stime), minore usura, esenzione dal bollo, sconto sull’assicurazione e durata media della vita dell’auto più lunga.
C’è poi il nodo carburante, su cui occorre fare qualche riflessione in più.
Secondo alcuni test – effettuati su Volkswagen Golf elettrica, a benzina, diesel, a metano – quando l’auto è alimentata a corrente il costo per percorrere 100 km parte da circa 3 euro. Scriviamo “parte” perché il prezzo può aumentare in base al contratto di fornitura elettrica stipulato per la propria abitazione o se la ricarica viene effettuata in una colonnina pubblica. Servono invece 8,80 euro per fare 100 km a benzina, 3,90 con il metano e 6,40 per il diesel. Potenzialmente quindi l’elettricità è il “carburante” meno costoso, anche se bisogna stare attenti a diversi fattori, come accennato.
C’è poi da fare chiarezza sul fronte delle emissioni in atmosfera. È innegabile che la de-carbonizzazione dei trasporti sia un fattore essenziale per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, soprattutto in città. Secondo alcune stime, le automobili sono responsabili di circa il 12 per cento delle emissioni di gas serra nell’Unione Europea.
Di recente, però, alcune ricerche avrebbero concluso che un motore diesel Euro 6 sarebbe più pulito rispetto a un’auto elettrica, tenendo conto del cosiddetto Life Cycle Assessment: in sostanza, nel quantitativo di CO2 “imputabili” a un’auto elettrica dovrebbero essere considerati anche quelli legati alla produzione del veicolo, delle batterie e soprattutto dell’energia elettrica.
Sfruttando ancora elettricità prodotta da combustibili fossili, l’auto elettrica risulterebbe quindi più inquinante di quanto si pensi.
In realtà, bisogna considerare innanzitutto che sempre di più le energie rinnovabili diventeranno la fonte primaria per la produzione di elettricità. Sappiamo per esempio che in Italia, la quota FER (Fonte di Energie Rinnovabili) sui consumi finali lordi complessivi è passata dal 2007 al 2017 dal 9,8 al 18,3 per cento. È facile prevedere come crescerà ulteriormente la quota, vista anche la sempre maggiore spinta dell’opinione pubblica, dei consumatori e dell’Europa verso un ambiente più pulito.
Per una corretta comparazione delle emissioni relative alle auto elettriche con quelle “tradizionali”, bisognerebbe poi considerare un approccio well-to-wheel, dal pozzo alla ruota: qual è cioè l’impatto ambientale dell’estrazione dei combustibili fossili da destinare alla mobilità home page?
La mobilità elettrica ha bisogno di infrastrutture sicure e affidabili per diffondersi ancora di più nel mondo. Pubblico e privato possono insieme fare la propria parte, soprattutto con l’installazione di sempre più numerose stazioni di ricarica per le batterie.
La già citata Scame, con la sua unit dedicata all’E-Mobility, è all’avanguardia sul tema, con diverse linee adatte alle più disparate esigenze:
⭕ LIBERA, in acciaio riverniciato, adatta agli ambienti pubblici
⭕ Wallbox, stazione di ricarica pensata per l’ambito domestico/condominiale
⭕ Evobike, per veicoli con caricabatterie esterno
⭕ E infine le nuovissime BE-A e BE-B, che uniscono stile e funzionalità
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